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[tema svolto] La psicologia

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2008 23:05
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Città: CASTELNUOVO DI PORTO
Età: 33
Sesso: Maschile
15/09/2008 23:05

Molti studiosi hanno definito il secolo scorso come il più lungo di tutti per via degli innumerevoli cambiamenti che ha visto.
La società è cambiata profondamente nel corso di quegli anni e continua tutt'ora a cambiare.
Ogni Paese ha vissuto le proprie rivoluzioni, sia politiche, sia economiche, sia sociali determinando innumerevoli cambiamenti; spesso, però, tutto ciò ha causato profondi disagi all'uomo, che ha affrontato da solo la precarietà delle proprie abitudini.
Una delle grandi novità cui si è andati incontro è stato l'approvazione della legge sul divorzio, che ha messo in crisi tutto il sistema di valori che ruotava intorno alla famiglia, perno intorno al quale ruotava tutta la costruzione sociale di un popolo. L'Italia è stato uno degli ultimi Paesi occidentali in cui la legge fu approvata. Ciò accadde nei primi anni '70, con profondo sconcerto della Chiesa (istituzione importantissima nel nostro Paese) e di tutte le forze politiche per essa simpatizzanti.
Tornando indietro nel tempo, troviamo, nella prima metà del '900, una donna agguerritissima, pronta a fare di tutto per poter ottenere pari opportunità con l'uomo; troviamo la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, la prima che sancisca il diritto e il rispetto della vita (questa dichiarazione venne elaborata dopo l'esperienza dell'olocausto, in cui la mancanza di rispetto alla vita provocò la morte di più di 6milioni di persone); alla fine del secolo troviamo al Carta per i Diritti dei bambini, volta a specificare l'importanza della protezione per coloro cui noi stessi diamo la vita.
Questi sopra elencati, sono solo alcuni dei principali e generali cambiamenti cui sono andate incontro le società dei Paesi occidentali.
Per comprendere i cambiamenti delle società dei singoli Paesi occorre, poi, tener conto di fattori legati più ala storia personale di uno Stato.
Prendendo l'esempio a noi più vicino, ci rendiamo conto che, in Italia, molto ha voluto dire la scienza politica, se non quella religiosa e pure economica. Tutti questi cambiamenti hanno comportato la distruzione di una scala di valori che durava da tempo e che non fa in tempo a ricostruirsi che già deve adeguarsi a nuove condizioni.
Questo stato di cose incide soprattutto sulla personalità di coloro i quali vivono un'età della vita delicatissima, l'adolescenza.
Gli adolescenti spesso si trovano a far fronte a situazioni difficili di disagio, spesso interiore, ma che si concretizza nella realtà, nel conflittuale rapporto con le istituzioni, il gruppo di pari e la famiglia stessa. E' risaputo, infatti, che spesso molti fanciulli vivono come costrizioni sia la famiglia che la scuola, costrizioni per la loro personalità desiderosa di nascere e formarsi, ma che, come ogni nuova creatura, ha bisogno di guide valide. Purtroppo non sempre scuola, catechismo e famiglia sanno essere tali per il fanciullo in formazione, cosicché egli cerca disperatamente vie di fuga alle catene che lo legherebbero. Molti di loro trovano come unica scappatoia un mondo interiore, fatto di sogni e speranze, ma nella realtà si lasciano andare debolmente alla volontà di coloro che credono essere adatti alla professione di educatore. Altri, dalla personalità più forte, cercano di combattere tutto quello che non accettano, spesso mettendosi contro la propria famiglia, facendo nascere un profondo stato di tensione all'interno del nucleo natio. Inoltre, al di là di quello che si pensa, non sempre i ragazzi si sentono a proprio agio nel gruppo dei pari, poiché, anche tra amici, si vive l'ansia del "migliore". In tutti i gruppi ci sono dei ruoli prestabiliti, anche se non resi noti ufficialmente; così, lì dove c'è un leader, c'è anche un capro espiatorio, la figura più debole, contro la quale si riversano tutti i disagi di gruppo, rendendo la sua situazione interiore ancora più problematica. Come già detto, in un gruppo c'è anche il leader, figura sempre carismatica e immancabile. Spesso egli è il soggetto più forte e aggressivo, più capace di far rispettare le regole. E' proprio l'aggressività una valvola di sfogo al conflitto interiore di un adolescente.
I fattori indicati, quindi, provocano isolamento, nel primo caso, e devianza, nel secondo. Entrambe le situazioni sono sintomi di disadattamento. In questo quadro, è molto difficile stabilire le tipologie di intervento, ma molteplici sono le soluzioni.
Molti studiosi propongono, nel caso dell'aggressività, di incanalare tutte le energie in un'unica valvola di sfogo, spesso riconosciuta nelle attività creative o nella pratica di attività sportive. Nel caso dell'isolamento, la soluzione più naturale è quella di cercare di far inserire il fanciullo in un ambiente consono alle sue esigenze, in cui possa essere seguito e ascoltato da figure competenti, che magari insegnino ai genitori stessi a rapportarsi con lui.
Purtroppo, la prospettiva della società futura non lascia tempo a nessuno, tutto si evolve, tutto cambia e la condanna più pesante sembra essere un continuo disagio interiore delle nuove generazioni, che si troveranno sole, senza scale di valori fermi e stabili da seguire.
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